ITINERARIO CAGLIARI
Per info e prenotazioni info@camminosaturnino.com o +39 327 3389998
29 OTTOBRE 2017
Cagliari
Ore 16.00 Inizio processione a piedi presso la Stazione Ferroviaria in Via Sassari a Cagliari
Ore 17.30 Cattedrale: autorità religiose, liturgia di consegna delle reliquie al Rettore della Basilica di San Santurnino, Don Pierpaolo Piras e picchetto militare
Coro Polifonico “Tasis” di Isili diretto da Antioco Ghiani
Gruppo folk Quartu Sant’Elena
Ore 18.30 Processione “Aux Flambeaux” per le vie del quartiere di Villanova
Ore 20.00 Santa Messa nella Parrocchia di San Lucifero
Corteo storico a cura delle Associazioni “I cavalieri dell’Antica Locanda”, “Memoriae Milites” e “Quattro Porte”
30 OTTOBRE 2017
Celebrazioni San Saturnino a Cagliari
Ore 10.00 Parrocchia di San Lucifero Cagliari: Canto dell’Ora Terza
Ore 10.30 Celebrazione della Santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo di Cagliari, Monsignor Arrigo Miglio, e animata dal coro “Tasis” di Isili
Ore 12.00 Consegna delle chiavi della città al Santo da parte del Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda
Omaggio del Sindaco di Isili, Luca Pilia
Consegna del dono del Maestro Ramaio, Luigi Pitzalis, e della tessitrice Dolores Ghiani
Omaggio dei Sindaci di Gergei, Rossano Zedda, e di Ussana, Emilio Contini
Intrattenimento a cura dei cori polifonici di Cagliari, “Studium Canticum” diretto da Stefania Pineider, e di Isili, “Boghes Solianas” diretto da Ivano Argiolas
Percorso espositivo dei lavori descrittivi della vita di San Saturnino, a cura del gruppo di lavoro della Prof.ssa Rossana Martorelli, Università degli Studi di Cagliari
Ore 12.45 Rinfresco offerto dalla Diocesi di Cagliari
30 OTTOBRE 2017
Inizio Cammino da Cagliari verso Isili
1° tappa: Gergei
Ore 15.30 Saluto del Sindaco di Gergei, Rossano Zedda, e benedizione della processione a cura del parroco, Don Pasquale Flore
“Coro Parrocchiale S. Vito Martire”
Gruppo Folk
Ore 16.00 Inizio del pellegrinaggio a piedi in direzione Isili
2° tappa: Isili
APERTURA CONTEST ISILI CAKE DESIGN
Consegna delle Torte dalle 15.30 alle 17 in Via San Saturnino
Ore 18.30 Isili Chiesa S. Saturnino: celebrazione della Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Oristano, Monsignor Ignazio Sanna
Consegna delle chiavi della città al Santo da parte del Sindaco di Isili, Luca Pilia
Omaggio dei sindaci di Cagliari (Massimo Zedda), di Gergei (Rossano Zedda) e di Ussana (Emilio Contini)
Ore 18.30 “Artis e Saboris“, esposizione degli artigiani e dei produttori del settore agro-alimentare
Ore 20.00 Mostra espositiva dei lavori descrittivi della vita di San Saturnino, a cura del gruppo di lavoro della Professoressa Rossana Martorelli, Università degli Studi di Cagliari
Chiusura del Contest Isili Cake Design
Ore 20.30 Cena con i prodotti deglo orticoltori e produttori del territorio a cura del Comitato di San Saturnino e dell’Associazione Uni 3
Ore 20.30 Intrattenimento per bambini a cura delle studentesse del Corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione, coordinato dal prof. Gian Pietro Storari
Ore 24.00 Rientro a Cagliari in bus di coloro che non proseguono il Cammino
1 NOVEMBRE 2017
Appuntamenti Cagliari – Isili
ISILI
Ore 9.00 Museo Maraté: percorso tattile sensoriale a cura della Dott.ssa Ilaria Tatulli, Università degli Studi di Cagliari
Ore 10.30 Partenza per Cagliari
CAGLIARI
Ore 11.45 Inizio processione a piedi partendo dalla Stazione Ferroviaria in via Sassari, Cagliari
Ore 12.00 Palazzo Comunale: saluti delle Autorità
Ore 13.00 Cattedrale: Autorità religiose, Liturgia di consegna delle reliquie al rettore della Cattedrale, don Alberto Pala, e Pichhetto Militare
Deposizione del santo
Ore 17.30 Lavorazione del rame a cura dei ramai isilesi, esposizione dei manufatti in rame e tessuto nella Via Sulis, già Via dei Calderai
Esposizione antichi cimeli della tradizione armigera sarda- Collezione Giovnni Cannas – presso gioielleria Candido Operti, Via Sulis 34
Esposizione abiti tessuti con fili di rame dell’Atelier di Gianna Lecca – presso la Libreria di Via Sulis 3A
Mostre a cura del Comando Militare autonomo della Sardegna e del Comando Legione Carabinieri Sardegna – presso “Donne Concept Store”, Via Sulis 30
Intrattenimento per bambini a cura delle studentesse del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione, coordinate dal Prof. Gian Pietro Storari
Ore 20.00 Desgustazione prodotti tipici sardi in Piazza San Giacomo a cura di Coldiretti Sardegna
23 NOVEMBRE 2017
Appuntamenti Cagliari – Isili
CAGLIARI
Ore 10.00 Celebrazione della Santa Messa nella Basilica di San Saturnino a Cagliari, a cura di Don Pierpaolo Piras, e rientro del Simulacro del santo ad Isili
ISILI
Ore 15.00 Concelebrazione della Santa Messa nella Parrocchia di San Saturnino di Isili, a cura di Don Aldo Carcangiu, Don Pasquale Flore, Don Valter Cabula
Ore 16.30 Premiazione Contest Fotografico e Contest di Poesia
Ore 17.30 Mostra delle armi della tradizione sarda, fine ‘600 primi ‘800, della collezione di Giovanni Cannas e convegno sull’ “Estrazione del salnitro dalle grotte di Isili”, a cura del Prof. Francesco Carboni
“Incontro sull’evoluzione del sistema difensivo, dalle armi bianche alla polvere da sparo”, a cura del Generale Giovanni Domenico Pintus
Ore 20.00 Concerto a cura del “Jazz Quartet”, Manuela Mameli, Giorgio Murtas, Mauro Mulas, Alessandro Garau, presso la Music Academy Scuola di Musica Arte e Spettacolo di Enrico Atzeni e Gianluca Podda
CAGLIARI: LA STORIA DEL SANTO PATRONO
La personalità storica di San Saturnino di Cagliari è particolarmente oscura.
Secondo lo storico Pasquale Tola, Saturnino nasce a Cagliari da genitori cristiani. Fin da piccolo si dimostra nemico delle politiche pagane. Sotto la persecuzione di Diocleziano e di Massimiano, non si sacrifica a Giove e ai falsi dei, fatti di marmo o bronzo. Così patisce la morte per testimoniare la fede in Gesù Cristo, il 30 ottobre del 303-304. La Passio Sancti Saturnini Martyris è il più attendibile e antico documento che narra la vicenda del santo. Secondo il testo il giovane Saturnino, all’epoca appena diciannovenne, venne sgozzato per via della fede professata e sepolto nella necropoli dove sarebbe sorta la basilica a lui dedicata.
Gli storici però osservano che tale tradizione è piuttosto tardiva, risalendo al Mille. Sembra costruita a posteriori per dare un volto e una storia al Santo al quale era dedicata l’antica basilica.
Più probabile è l’ipotesi che vedrebbe in San Saturnino un Martire africano venerato in Sardegna, dati i frequenti contatti tra l’isola e le regioni mediterranee del continente africano, testimoniati anche, come abbiamo detto, nel campo dell’architettura medievale.
Ma di quale Saturnino Martire africano può trattarsi? I Martiri di questo nome sono piuttosto numerosi, e nessun indizio aiuta a scegliere quello giusto, o almeno probabile.
Resta la realtà del suo culto millenario nell’isola forte e generosa, e la sostanza di un monumento fuor del comune, a Cagliari, che ne ricorda la gloria e ne celebra i fasti, aggiungendo alla suggestione della leggenda e al calore della devozione il tocco fiorito della bellezza.
San Saturnino (santu Sadurru, in lingua sarda) è venerato soprattutto a Cagliari, nella chiesa a lui dedicata e nella cattedrale. Ma la devozione al martire cagliaritano si diffuse nelle varie parti dell’isola, come testimoniano i diversi edifici di culto che gli furono dedicati.
Un culto che unisce diversi paesi della Sardegna e tra questi l’importante cerimonia liturgica in lingua sarda nella parrocchiale a lui dedicata si tiene il 30 ottobre di ogni anno nella cittadina di Isili.
LA CHIESA E LA NECROPOLI
La basilica cagliaritana, così come la Passio del martire sardo, è caduta più volte nell’oblio nonostante sia uno dei più insigni monumenti sardi e nonostante in passato il culto Saturninus fosse assai diffuso.
La chiesa parrocchiale, dedicata al patrono San Saturnino (martire sardo che si festeggia il 30 ottobre), è un rifacimento di precedenti costruzioni romanico-pisane del 1300. La sua forma attuale è ispirata allo stile gotico – aragonese risale al XVI secolo, ma successivamente ha subito numerose modifiche.
La basilica, nell’abitato di Cagliari, prospetta su una grande piazza. L’area su cui sorge, ai piedi del colle di Bonaria, corrisponde alla più antica necropoli cristiana attestata nel capoluogo. Si tratta di uno dei più antichi luoghi di culto della Sardegna.
L’attuale basilica è il risultato di un lungo processo di trasformazione dell’edificio: in un’area a vocazione funeraria fin dall’età punica, riutilizzata con le stesse finalità in epoca romana, s’impianto la tomba del martire che diede il via all’utilizzo del sito come cimitero cristiano.
La più antica notizia sulla basilica si ricava da una fonte storica del VI secolo: nella biografia di San Fulgenzio di Ruspe si dice che Fulgenzio, dovendo trascorrere un periodo di esilio in Sardegna, al suo arrivo trovò un edificio di culto già esistente dedicato al martire Saturnino presso il quale fece edificare un monastero.
Ha una pianta rettangolare con un’unica navata e fino al 1842 ogni lato conteneva tre cappelle, nel 1953 fu aggiunta una cappella per lato dal Canonico Antonio Sanna, predecessore dell’attuale Canonico Salvatore Sanna. Di grande pregio è l’altare maggiore, messo in opera nel 1780 per volontà del Rettore Antonio Puggioni. E’ posto in posizione elevata rispetto al pavimento dellunica navata, racchiuso da un balaustra di marmo policromo è sormontato da un arco a tutto sesto datato 1619.
Il campanile risalirebbe al XVI secolo come potrebbe dedursi dalla data impressa nel campanone, ha planimetria quadrata e alla cella campanaria si accede tramite una scala a chiocciola in pietra calcare locale.
Anche la torre dell?orologio presenta la stessa planimetria del campanile, è stata costruita nei primi anni del 1800 e portata a termine intorno al 1830.
Nel corso degli anni ’50 l’antica copertura in legno e coppi fu sostituita con un solaio in latero-cemento gettato in opera che ricoprì anche le cappelle laterali con un’unica falda. E così rimase fino al susseguirsi di interventi degli anni 80 e 90.
Nel 2003 si è concluso l’intervento di restauro che ha interessato la copertura della chiesa riportata all’aspetto originario.